Parole fantastiche e dove trovarle | Eccetera Eccetera
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Parole fantastiche e dove trovarle

Parole fantastiche e dove trovarle

Breve manuale delle parole vintage della lingua italiana.

 

Non sarebbe bellissimo poter andare ad un mercatino vintage delle parole e trovare tutti quei vecchi lessici che usavano i nostri avi, diligentemente posizionati sul bancone? Borse di pelle, giradischi e granciporri…
Aspetta. Cosa sono i granciporri?

Ecco una piccola guida al lessico più desueto e divertente della lingua italiana.

Algido [àl-gi-do] agg.
Freddo, glaciale, gelido.

Lapalissiano [la-pa-lis-sià-no] agg.
Ovvio, palese.

Pleonastico [ple-o-nà-sti-co] agg.
Superfluo, ridondante.

Granciporro [gran-ci-pòr-ro] sost.
Un granchio, errore madornale.

Saggitabondo [sag-gi-ta-bòn-do] agg.
Che lancia sguardi che fanno innamorare.

Luculliano [lu-cul-lià-no] agg.
Raffinato ed abbondante.

Stoltiloquio [stol-ti-lò-qui-o] sost.
Discorso stupido, privo di senso.

Sciamannato [scia-man-nà-to] agg.
Confuso e disordinato.

Sacripante [sa-cri-pàn-te] agg.
Grande, robusto, fiero e minaccioso.

Adamantino [a-da-man-ti-no] agg.
Che ha le proprietà del diamante. Duro, solido, incorruttibile.

Glauco [glà-u-co] agg.
Tra il verde ed il celeste, brillante.

Precipitevolissimevolmente [pre-ci-pi-te-vo-lìs-si-me-vol-men-te] avv.
In maniera estremamente precipitevole.

Questa, oltre ad essere la parola più lunga nella lingua italiana, è anche un endecasillabo.

“C
hi troppo in alto sal cade sovente
precipitevolissimevolmente.”

Affettazione [af-fet-ta-ziò-ne] sost.
Maniera artificiosa e studiata di parlare o di comportarsi.

Imbolsire [im-bol-sì-re] verb.
Perdere l’originaria o consueta vitalità, infiacchire.

Pizzicagnolo [piz-zi-cà-gno-lo] sost.
Salumiere, venditore al dettaglio.

Inzaccherare [in-zac-che-rà-re] verb.
Sporcare con schizzi di fango.

Sgarzigliona [s-gar-zi-gliò-na] sost.
Fanciulla prosperosa.

Che effetto fanno queste parole vintage messe assieme?

Un giorno, un galante sagittabondo decise di tentare un esperimento: si vestì come il peggiore degli sciamannati e uscì di casa, ben deciso a conquistare una bella sgarzigliona.
Non appena intravide la predestinata, tuttavia, la mente del gaglioffo si obnubilò e lui commise un errore lapalissiano: le si avvicinò meditabondo, le girandolò intorno e e la stordì con un discorso talmente pleonastico da sembrare artefatto.
La fanciulla, trasecolata dall’aspetto bislacco dello smargiasso, dapprima si spaventò, poi lo apostrofò con una bella ramanzina.
“Signorina, qui ci troviamo di fronte a un grosso granciporro! Non si lasci ingannare dai miei abiti frusti e venga a cena con me.”
La donzella, ammaliata da quel lessico forbito, accettò un pasto luculliano, al termine del quale il nostro amico –solipsista solo in apparenza- lasciò addirittura una generosa buonamano.
Come finì? Vattelapesca!

 

 

 

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