Scrivere con la Matematica | Eccetera Eccetera
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Scrivere con la Matematica


 

 

Durante il suo percorso accademico, lo scrittore Kurt Vonnegut propose una tesi di laurea che fu immediatamente respinta, nonostante la ritenesse il suo miglior contributo alla cultura.

Sosteneva che le storie potessero essere elaborate anche da un computer, poiché seguivano idealmente delle forme basilari rappresentabili sul piano cartesiano.

Sull’asse I-F (Inizio – Fine) e l’asse BS – CS (Buona Sorte – Cattiva Sorte), posizionò le curve grafiche che formano la maggior parte delle trame. Eccone alcuni esempi:

 

 

Lo stesso approccio matematico è spesso utilizzato nel calcolo combinatorio delle variabili delle storie.

 

Vladimir Propp, antropologo russo, dedicò gran parte della sua carriera allo studio delle fiabe popolari.
Dopo averne analizzate più di un centinaio, elaborò il suo famoso schema che strutturava la fiaba in quattro momenti principali: l’equilibrio iniziale, la rottura dell’equilibrio, le peripezie dell’eroe e il ristabilimento dell’equilibrio. La caratterizzazione dello schema veniva data dalla combinazione di 31 funzioni, ovvero dinamiche che si inseriscono nell’opera e che ne determinano le sequenze.
Ecco una risorsa gratuita per approfondirle.

 

Appartiene allo stesso filone metodologico il lavoro dell’autore francese Georges Polti.
Grazie a lui, sappiamo che le trame possibili per una storia sono di numero finito: appena 36. Risulta davvero difficile, quindi, pensare di creare storie imprevedibili ed originali, che non rientrino già nelle sue 36 situazioni drammatiche

Una situazione può essere considerata come la crisi o l’apice di un conflitto, che presuppone il proprio sviluppo graduale da una situazione di stasi, dove alla fine si tornerà di nuovo.
Per approfondire il lavoro di Polti, è possibile consultare questa risorsa gratuita.

Sono moltissimi gli esempi di storie con trame sostanzialmente identiche ma che ci appaiono diversissime allo stesso tempo. Uno dei classici esempi è quello di Star Wars e di Harry Potter.

 

 

 

 

È significativo notare che, nonostante la narrazione sia un’attività ritenuta spesso puramente originale, strumenti come la matematica risultano funzionali allo stimolo della creazione di un’opera di valore che, pur rimanendo una prestazione creativa, adatta gli schemi umani che tramandano le storie in nuove forme e in nuove sfumature.